“193 problemi” è una riflessione sulle aggregazioni umane, sulle loro difficoltà, portata avanti all’insegna dell’ironia.
Le arti circensi accompagnano in modo surreale situazioni bizzarre in cui i personaggi si trovano ad affrontare in maniera simbolica i loro problemi.
La firma artistica della compagnia oscilla tra atmosfere oniriche e hard rock da garage.
Lo spettacolo si presenta al pubblico come una sorta di esperimento sociale, in cui gli individui selezionati non hanno caratteristiche adatte a creare un progetto comune, ma nel quale, attraverso l’ostinazione, riusciranno comunque a portare avanti l’azione scenica.
I 193 problemi a cui il titolo fa riferimento, sono parte di una lista che ispira in maniera ironica il lavoro della compagnia, raccogliendo imprevisti, disavventure, incidenti, più o meno gravi, accaduti ai componenti durante i due anni di creazione.
I problemi entrano nella scena e ne diventano il motore, in maniera più o meno esplicita, conferendo alle situazioni un colore tragicomico che vuole nel contempo far sorridere e riflettere.
193 problemi riporta sulla scena le difficoltà del collettivo, che vanno dal banale incastro delle rispettive abitudini, a problematiche molto più influenti… Tra queste, risalta il tema delle barriere transnazionali, che, ponendo ancora oggi limiti alla circolazione degli individui, ostacolano la libera creazione artistica tra artisti appartenenti a paesi diversi.
Sguardi esterni:
Salvatore Frasca
Francesco Sgrò
Alessandro Maida
Discipline artistiche e linguaggi coinvolti:
• Discipline teatrali, in particolare teatro fisico, improvvisazione e clown;
• Danza contemporanea e acro/danza;
• Musica dal vivo (voce, beatbox, chitarra elettrica…)
In co-produzione con:
Scuola di Circo Flic, Torino
Festival Dinamico, Reggio Emilia